lunedì 18 luglio 2011

Fanculopensiero

Ho voglia di scrivere...
ho voglia di buttare fuori i mille pensieri, tutte le preoccupazioni che sento arrivare da lontano..le sento, sono appostate in attesa di un mio passo falso, in attesa del momento in cui cedero', anche se per un istante, pochi secondi, attimi, a quel "tel'avevodettoio!" per poi scatenare l'inferno nella mia testa.
Ed invece io resisto, perché non ci dovrà essere nessun "tel'avevodettoio!" che possa turbare la mia, seppur precaria, quiete interiore. Bisogna saltare ora e non si puo' perdere la concentrazione, non ora che dopo tutta 'sta rincorsa, almeno due anni, il momento é arrivato: manca poco al burrone. Non ora che basterebbe un soffio per farmi andare giù. Bisogna smettere di pensare, credere nelle proprie capacità, fidarsi del proprio istinto, si tratta di sopravvivenza, e soprattutto bisogna non voltarsi indietro, mai.
Quindi "Fanculopensiero".

Amo leggere, ma non lo faccio sempre. Non seguo nessun criterio preciso: quando ho voglia di leggere io leggo. Leggo dai romanzi gialli ai bestseller tanto pubblicizzati, al libro sconosciuto comprato solo perché mi piaceva la copertina. Leggo le etichette di tutto quello che mi passa davanti in bagno. Leggo i cartelloni pubblicitari, leggo Vanity fair. Leggo anche le mail, i blog, il mio blog.

Giovedi' ero sul naviglio piccolo quando mi ritrovo davanti un sogno di libreria. Piccola con un grosso cartello all'entrata che indicava che tutti i libri erano venduti a soli 2€. I libri infatti erano stati trovati in qualche discarica e salvati dall'agonia. Erano ben pettinati e in bella mostra come cuccioli in cerca di qualcuno che si prendesse cura di loro. Andavano salvati dal triste destino del "baratrodeilibrinonletti".

Amo leggere, amo leggere soprattutto i libri usati. Resto affascinata dalla loro storia: non conoscendola ne creo sempre una. Acquistato in una di quelle grosse librerie del centro molti anni fa, almeno nel 2003 (l'anno della pubblicazione) il mio libro é stato poi accidentalmente abbandonato su  di una panchina della metro, da li' ha avuto diversi proprietari, nessun barbone visto il suo ottimo stato attuale. Probabilmente non sarà stato neanche granché apprezzato, farebbe addiritura pensare che sia stato sfogliato poco. Sarà stata colpa della tematica: cosi' scomoda che molti avranno deciso accuratamente di evitare per paura che come una malattia questa potesse attaccarsi al proprio pensiero, sarebbe stata la fine. Cosi' per non buttarlo via il suo ultimo proprietario avrà deciso di venderlo, regalarlo alla libreria, sicuro che qualche folle avrebbe non solo letto ma apprezzato quelle pagine.
"Fanculopensiero" mi ha trovata, a me é bastato solo arrivare a metà strada: entrare nella piccola libreria di seconda mano. L'ho cercato, sapevo cosa cercare, sapevo che era li' da qualche parte. Il mio unico compito era quello di far scorrere i miei occhi da uno scaffale all'altro finché non l'avrei trovato.
Vi siete mai  chiesti come le canzoni riescano a raccontare perfettamente il vostro stato d'animo proprio nel momento in cui questo é particolarmente sensibile? Con me questo succede solitamente coi libri.
D'un tratto eccolo. Prima ancora di aprirne la prima pagina sapevo che era lui. Un titolo cosi' non poteva che essere perfetto per il mio preciso momento di follia.
O illumuinazione? Questione di punti di vista.

E quindi: "Fanculopensiero".

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