mercoledì 6 luglio 2011

"Bigliettino da visita? In fondo a destra, prego."

Se fossi un critico gastronomico comincerei con l'andare in bagno. Se fossi un critico gastronomico, prima di guardare il menù o la carta dei vini, prima di sedermi al tavolo, prima ancora di fare la mia prenotazione, andrei in bagno. Non il mio, s'intende. No, andrei a visitare il bagno del ristorante, locale, birreria, paninoteca, enoteca, caffetteria. Non si tratta di perversione, neppure di una qualche urgenza. Mi piace spiarli da li; é da li' che si intuiscono i loro mille segreti celati.
Un bagno, piccolo o grande che sia, se sporco, malandato, non igienizzato desterebbe senz'altro sospetti; mentre uno ben tenuto, dal desaign curato anche in qualche piccolo dettaglio (uno specchio, un portasapone originale a forma di naso, qualche poster) ci sorprenderà in modo assolutamente positivo.

Adoravo fare aperitivo al Blender. Locale rinomato qui a Milano proprio per i suoi banchetti da capogiro. Peccato per il bagno. Peccato, perché dopo il giro turistico la fame é passata.

Ieri invece dai "cinesi fashion" in Moscova, tra un bicchiere di vino e uno di birra, mi sono ritrovata nel bagno "in" di un locale "in". In questi bagni "in" di locali "in" il gossip é garantito e le sorprese di certo non deludono mai: l'odore di alcool profumato, il bianco del talco nell'aria, le maschere smesse e poi ricomposte, gli incontri-scontri, i mille e pochi sconosciuti, gli specchi ingannevoli, i pettegolezzi rubati, tutto ricorda il "dietro le quinte" di un teatro, o meglio ancora... di un circo.

Di bagni ne ho visti. Ho visto più bagni che menù. Sono stata in visita in quelli dei locali più costosi, visto che almeno alla toilette l'ingresso é libero! In quelli delle bettole più luride, in quelli eccentrici, in quelli dal lato omosessuale o omofobico, in quelli insulsi o stravaganti o peggio: anonimi.
Resta il fatto che é qui che si coglie la vera anima della "festa"!
Belli o brutti che siano stati questi viaggi, di sicuro hanno segnato il mio immaginario, rivelazioni.


Mi scuso in anticipo:




TRAINSPOTTING.
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