venerdì 3 giugno 2011

Una strana voglia notturna, saranno gli ormoni.

In un certo senso ho sempre invidiato le donne incinte.
A loro è permesso di mangiare in continuazione, mangiare le migliori "schifezze", comandarle a bacchetta a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ovvio, si dovrebbe seguire una dieta sana ed equilibrata per la salute del futuro pargolo, ma voi davvero avreste il coraggio di non assecondare le voglie di una donna in preda agli ormoni?!
C'è da dire che questo non sarà neanche l'unico privilegio. Per la prima  volta guardarsi allo specchio e vedere cescere la pancia sarà una gioia e non un terrore, la pelle sarà ogni giorno più luminosa e il fascino aumenterà di giorno in giorno in diretta proporzione con il peso. 
Certo se ne approfitta. Si diventa spietate, capaci di azzardare e comandare le più assurde richieste anche in piena notte e non c'è marito, sorella o suocera che tenga davanti quel broncio. Allora ben vengano le patatine fritte alle 4 del mattino, i cocomeri in pieno inverno, le fragole d'autunno, una cosa è certa ogni secondo di quei lunghissimi, interminabili nove mesi sarà buono per ricordare al mondo chi sarà a dover sottoporsi ai massacranti dolori del parto, che d'un tratto appariranno più allettanti che mai al confronto!
Chi non conosce poi le varie leggende che circolano sulle varie "voglie" che possono manifestarsi sull'epidermide del bambino: voglia di caffè, di gelato, di cioccolato... ce n'è per tutti i gusti.
La scienza ovviamente dissentisce e consiglia una dieta delle più regolari e salutari.
Fatto sta che la voglia resta.

Una donna passeggiava sulla spiaggia, erano le prime ore del mattino, c'era pochissima gente. Vestiva un costume, un due pezzi taglio brasiliano, era viola. Si muoveva lenta, era elegante. Il suo viso restava ombrato dal grosso cappello di paglia in tinta . Era intenta ad ascoltare il rumore dolce delle onde che arrivavano sulla spiaggia, che arrivavano fino a lei.Era sola in quell'istante ma non lo sembrava affatto, il suo corpo longilineo spiccava in controluce. Sembrava in pace col mondo, lo era, lei.
L'anno seguente era nuovamente lì eppure stentai a riconoscerla, quella luce aveva abbandonato il suo corpo: quell'anno conobbi il figlio, avrebbe compiuto dopo poco un anno.

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