lunedì 21 febbraio 2011

Passione cucina

Quando parlo di "passione cucina" non intendo tanto la passione nel fare buona cucina ma piuttosto la passione che ho per tutto quello che la circonda, a partire da pentole, fornelli, attrezzi vari ed enigmatici, parlo della gestualità veloce e potente, di quella delicata che accompagna la rifinitura di un piatto, parlo degli odori forti e anche spesso sgradevoli, delle briciole di pane, dei colori e del sudore, delle piccole ferite riportate sulla pelle e di quelle grandi sotto di esse, di un mondo troppo spesso nascosto ma di un fascino irresistibile che ho imparato a conoscere ed amare, e di cui oggi non riesco a  fare a meno.

Mi ci sono imbattuta per caso, avevo bisogno di un lavoretto partime che mi aiutasse a pagare l'affitto. Luogo, Parigi; Data, settembre 2008. Appena laureata ero in cerca di esperienze e di vita vera fuori di casa.
La cameriera é un lavoro poco stimato in generale, "cosa ci vuole!" ero la prima a dirlo. Nulla di più sbagliato. Amo Parigi perché anche i lavori considerati più umili qui sono considerati e rispettati come serie professioni e la cosa che ho dovuto imparare in primis é che questa era la verità.
Sfido qualunque laureato con master iperspecializzante e costoso a gestire un ristorante nell'ora di punta col sorriso sul volto. Se credete che ce la possa fare, bé non avete mai lavorato in questo mondo.

Oggi di quel mondo che ho tanto amato e odiato voglio svelarvene i retroscena e voglio farlo partendo dai loro luoghi di culto: i ristoranti.

In questo viaggio culinario non saro' sola, anzi pittosto ben accompagnata, il piacere della tavola non é completo se non lo si condivide. A guidarmi sarà chi é riuscito in questi anni a portarmi in giro per tutte le cucine del mondo senza il costo di un biglietto aereo, passando da ristoranti stellati a bettole nascoste, mantenendo alto il senso critico di chi questo mestiere lo sa fare davvero e ne fa la propria arte.

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