lunedì 21 febbraio 2011

Tutto un altro mondo

Dov'eravamo rimasti?
La passione per la cucina come tutte la grandi passioni comporta sacrifici. E non parlo solo del nostro portafoglio che si sgonfia a suon di conti salati ma dei veri sacrifici di chi sceglie di vivere quasi in un mondo parallelo al nostro pur di seguire la propria inclinazione.
Cuochi, chef, pizzaioli, panettieri, pasticceri non ci si diventa, si nasce. E' una vera vocazione, almeno cosi' mi racconta chi cuoco, chef, pizzaiolo, panettiere e pasticcere lo é diventato davvero. C'é chi sogna di diventare ballerina, chi di essere un gran medico, chi di essere un super eroe, loro invece hanno altri piani.
Ho cercato spesso di scoprire a quale étà lo si capisce, quando effettivamente si sceglie d'intraprendere questa carriera e mi é sempre stata data la stessa risposta, una risposta vaga, fredda che spesso non compensava la mia curiosità anzi la stuzzicava ancora un po' mescolandola anche un po' all'invidia per non aver scelto e provato a percorrere anch'io la stessa strada. Sembrava che neanche loro sapessero effettivamente quando quella decisione era stata presa effettivamente. Eppure quella risposta tanto semplice era la chiave di tutto: non lo si sceglie ma lo si é già, bisogna solo scoprirlo. Che sciocca come chiedere a Caravaggio quando avesse scelto di diventare pittore; aimé c'é chi é artista e chi non lo é.
Le strade per arrivarci sono molteplici: scuole alberghiere, scuole specializzanti, corsi di formazione e stage estivi, ma é come parlare del primo anno di Giurisprudenza: arrivati finalmente a dover scegliere il proprio corso universitario chi non ha scelto cosa fare solitamente s'iscrive alla facoltà di Giurisprudenza; lo si fa un po' perché é una scelta figa da sbandierare in giro, un po' perché tutti sogniamo una vita alla Elly McBeal, un po' per compiacere i desideri di mamma e papà; peccato che il 70% degli studenti iscritti non passa al secondo anno di cui il 50% molla subito, l'altrro 20%? ci ritenta e molla l'anno successivo!
Forse non tutti sanno che una giornata tipo di chi lavora in cucina va dalle 12 alle 14 ore giornaliere. I loro orari sono alternati ai nostri che ad oggi si definiscono "normali". Nei ristoranti in cui ho avuto modo di lavorare si cominciava alle 10:30 per il turno del pranzo che finisce circa alle 15:00 si riprende alle 17:30 e si va avanti per il servizio serale fino alle 11:30/00:00, salvo sempre i soliti ritardatari che con tantissimo "amore e gioia" saranno accolti ugualmente!!! Nonostante gli orari sembrino massacranti io li preferivo di gran lunga agli orari d'ufficio che ora mi ritrovo a fare, si vive molto più di notte e ci si gode maggiormente il pomeriggio, la parte migliore della giornata. Si vive quando tutti gli altri lavorano e si lavora mentre tutti gli altri vivono, come vi dicevo un mondo parallelo. E la stessa cosa vale solitamente per i giorni di riposo: sabato mattina, domenica e lunedi, e questa credetemi era la cosa che più adoravo: con il lunedi libero la settimana sembra ricominciare in modo più dolce, si soffre meno il solito distacco tra domenica e lunedi, come essere svegliati dolcemente dal dormiveglia senza doversi buttare giù dal letto dalla chiassosissima sveglia e poi lasciatemelo dire, ci si gode tutto di più quando si sa che il resto del mondo (almeno una grande fetta) non puo' permetterselo! E' come quando il tuo coinquilino si sveglia prima di te tutte le mattine e anche se sai che la tua sveglia suonerà appena uscirà dalla porta ti senti soddisfatto di aver vinto quella piccola battaglia: lui é sveglio e tu ancora ti coccoli nel tuo piumone! Niente di meglio...peccato che ora sia proprio io a far godere chi "non" si sveglia con me tutte le mattine!
Ovviamente ci sono anche dei lati negativi come dover rinunciare ad una vita sana ed equilibrata, rinunciare alla maggior parte degli sport e degli hobby che si svolgono in orari serali, la tua cerchia di amicizie é sempre spesso legata a questo mondo per ovvi motivi, il ristorante in sé diventa la tua seconda casa ed anche il tuo parcogiochi preferito, fondamentali saranno le relazioni con chi ne farà parte con te.
Consiglio personale: Mai innamorarsi di un cuoco, soprattutto se ci devi lavorare insieme.
Ma questa é un'altra storia.

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