mercoledì 25 maggio 2011

Dalai Lama: un pensiero semplice, una grande verità

Nel mondo capitalistico in cui siamo cresciuti la nostra soddisfazione come l'autostima sono da sempre direttamente proporzionate con il livello della nostra carriera/professione. Lavoriamo come matti per arrivare a poter esibire con orgoglio il nostro status sociale. Troppo poco spesso questa combacia con le nostre vere passioni, messe da parte o addirittura dimenticate per il tempo esaurito in ufficio e davanti i nostri PC, tutto per far guadagnare all'azienda di un altro un'altra fetta di mercato.

Soldi, soldi e ancora soldi.  Sono loro che muovono l'economia e insieme ad essa le nostre coscienze. Il mio capo non fa altro che chiederci ore di straordinario non pagate, anche se non giustificate, solo per la gioia del suo lato imprenditoriale. Non é che nella ristorazione le cose vadano sempre in modo diverso alla fine: ci si rompe la schiena facendo orari continuati in vista dei soliti banchetti e cerimonie del mase di giugno per ricevere a fine giornata una misera pacca sulla spalla "Bravo, anche oggi ti sei guadagnato il diritto di continuare a lavorare qui".
Ho peccato anch'io a suo tempo. Si, quando lavoravo in Francia e vedevo arrivare tutte queste giovani e meno giovani donne per l'ora di pranzo, loro con le borsette firmate, loro che potevano esibire con orgoglio il loro bigliettino da visita con la loro area arrogante, loro che non si sporcavano le mani come facevo io, beh devo confessare che una parte di me era affascinata dal loro mondo fatto di scrivanie con tanto di targhette con in bella mostra i nomignoli con cui definivano la loro professione: responsabile, manager, libera professionista. Oggi che anch'io ho impresso il mio nome su un bigliettino da visita con tanto di "nomigniolo", oggi che anch'io posso permettermi una borsetta firmata, oggi che trascorro le mie giornate incatenata ad una scrivania mi accorgo che non é tutto oro quello che luccica. Ovviamente non si puo' e non si deve generalizzare: ci sono casi in cui si ama il proprio lavoro e non si smetterebbe mai di farlo, ci sono volte che non sono i soldi a fare la differenza ma é la nostra volontà. Meteore.
Qualche settimana fa ho tenuto uno colloquio di lavoro per una postazione di stagista ad una ragazza di trent'anni. Lei era pronta a voler lasciare il suo lavoro e sarebbe stata disposta a ricominciare dal principio pur di avere l'occasione di schiodarsi. L'ho ammirata profondamente, ho ammirato la sua forza di volontà ed il suo coraggio.
"Quello che mi sorprende degli uomini è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto." Dalai Lama.

E adesso concedete a voi stessi solo un momento di riflessione.

Il mondo li fuori non vi appare più bello e promettente di queste quattro mura?

Nessun commento:

Posta un commento